Capita moltissime volte di imbattersi in qualche post esilarante sui social che ritraggono strani ibridi di madre natura. Come lo squalo-balena con le crisi d’identità. O domandarsi, ad esempio, come hanno fatto mamma zanzara e papà tigre a dare vita alla zanzara-tigre? Ovviamente sono solo scenette comiche per strapparci una risata.
Fatto sta che di questi strani “ibridi” in natura ve ne sono davvero molti. Certo, non sempre sono realmente degli ibridi, il più delle volte è stato l’essere umano ad affibbiare i nomi di entrambe le specie, per analogie e similitudini un po’ con una un po’ con l’altra.
Mentre molti altri sono davvero discendenti diretti di entrambe le specie, e, il più delle volte, il risultato è affascinante. Ecco alcuni degli ibridi di madre natura.
Felini
Tra gli incroci più famosi e conosciuti vi sono quelli tra le varie razze di felini, sia selvatici che tra essi e il comune gatto domestico.
Gli incroci tra due dei felini più possenti e regali del mondo animale, i leoni e le tigri, sono più frequenti di quanto possiamo immaginare.
Il Tigone è un ibrido, il cui papà è una tigre e la mamma una leonessa. Solitamente i tigoni maschi sono sterili mentre le femmine fertili. Ciò vuol dire che le tigonesse non possono accoppiarsi con nessun esemplare maschile, dando modo, così, alla razza di prosperare. Ci sono stati, invece, casi in cui un tigone femmina si sia accoppiata con una tigre o un leone.
La Ligre, al contrario, vede l’unione di un leone maschio e una tigre femmina. Non ci sono certezze sull’esistenza di ligri selvagge, ma gli unici esemplari sono tenuti in cattività. Tuttavia questo particolare incrocio da vita al felino più grande del mondo. Hercules è l’esemplare che in assoluto detiene il primato di ligre e felino più grande, con 333 cm di lunghezza, 125 cm di altezza e ben 418 chilogrammi di peso.
Ci sono stati poi casi rarissimi di incroci tra una leonessa e un giaguaro, i quali hanno dato vita ad un felino spettacolare, il Giaguone.
Numerosi incroci, infine, sono stati tentati con i comuni gatti domestici, con l’intenzione di dar vita ad un felino da compagnia sensazionale e bellissimo. I Savannah, ad esempio, sono un incrocio tra il gatto domestico e il serval.
Altri ibridi
Ovviamente, i felini non sono l’unica specie interessata da questi particolari incroci. Ad esempio, anche gli equini hanno visto le loro sottospecie incrociarsi più volte.
Uno dei dubbi più grandi che almeno una volta nella vita ha afflitto ognuno di noi è la differenza tra il mulo, l’asino e il meno conosciuto bardotto. Perciò prima di vedere gli altri ibridi equini chiariamo una volta per tutte questo arcano dilemma. Mentre l’asino è una razza a se stante facente parte della famiglia degli equidi, l’incrocio tra un asino e un cavallo, invece, da vita al mulo e al bardotto. Il primo è l’incrocio tra un asino maschio e un cavallo femmina. È uso comune ritenere che al contrario l’incrocio non sia possibile. Tuttavia non è così, è semplicemente molto più raro e complesso. Proprio per questo il bardotto, l’incrocio tra un asino femmina e un cavallo maschio, è meno conosciuto degli altri.
Lo zebrallo non sembra neppure reale, eppure è il frutto dell’incrocio tra una zebra maschio e un cavallo femmina. Mentre uno Zonkey ha il papà zebra e la madre asino.
C’è poi il cama, il quale ha un papà cammello e una mamma lama o l’orso Grolare, un ibrido tra un orso polare e un grizzly. “L’amore è cieco”, è stato l’ilare commento di Andrew Derocher, esperto di orsi polari e professore dell’università dell’Alberta, quando gli viene chiesto se questi ultimi esistono realmente.
Non solo ibridi
Vi sono poi una carrellata di nomi che potrebbero solo per un secondo trarre in inganno, ma poi ci ricordiamo che madre natura non può essere così folle e essi non sono realmente ibridi. Come la zanzara tigre, per quale motivo le è stato affibbiato questo nome? Il suo corpo nero è ricoperto da striature bianche che ricordano il manto di una tigre bianca. O il pesce cane e il pesce gatto… nomignoli davvero bizzarri quelli affibbiatogli. I primi sono i famosi e famigerati squali. Il nome calza per tutti gli squali anche se sarebbe più corretto dire che il pesce cane è il grande squalo bianco. Il nome gli è stato dato nel 700 vista la propensione a scuotere energicamente la testa quando agguanta una preda, proprio come un cane. I secondi, invece, sono i pesci appartenenti alla razza dei siluriformi. Essi possiedono lunghi baffi che ricordano le vibrisse dei nostri piccoli felini da compagnia, per questa ragione, nel gergo comune vengono chiamati pesci gatto.
Tanti altri ibridi madre natura ha creato nei lunghi anni di duro lavoro su questo pianeta… anche se, in realtà, molto spesso c’è lo zampino dell’uomo.