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Tutela degli Animali – Veterinari non più sanzionabili

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La Corte costituzionale cancella “il tribunale d’appello”. Rosati: benessere animale fuori dalla Costituzione?

Lega Nazionale per la Difesa del Cane apprende la decisione della Corte Costituzionale di cancellare dall’ordinamento il Cceps, ovvero, la Commissione centrale delle professioni sanitarie, vero e proprio organo giurisdizionale di secondo grado cui si appellavano medici e medici veterinari per ricorrere contro provvedimenti ad esempio di sospensione dalla professione. Senza Cceps, nessun ricorso, provvedimenti quindi congelati.

L’effetto è che chi ha fatto ricorso, secondo la legge, può così continuare a esercitare in attesa della pronuncia della Cceps, che ora non c’è neanche più.

corte-costituzionale1La sentenza della Consulta, motivata da ragioni fondate di conflitto d’interesse tra controllati e controllori, di fatto crea un deserto. “Il benessere animale è fuori dalla Costituzione? Il nostro timore fondato è che si sia creato un vuoto normativo in materia di tutela del benessere animale – commenta Piera Rosati, Presidente Nazionale LNDCprivando l’ordinamento di qualsivoglia meccanismo sanzionatorio verso chi ha operato in violazione delle norme sul maltrattamento o contro le regole deontologiche della professione veterinaria. Nel contempo, chi era stato ingiustamente raggiunto da provvedimenti di sospensione o simili, si trova nell’ingiusta condizione di non poter avere appello chissà per quanto“. Tutti abili, bravi veterinari con veterinari fuori dalle regole.

La Commissione, di nomina governativa, era scaduta nel maggio del 2015, creando già da tempo un limbo. – puntualizza Rosati – A cosa sono dunque serviti convegni, stati generali sul benessere, se il Ministero sapeva già che chi doveva essere sanzionato operava indisturbato per il blocco della Commissione? Ora, con la sentenza datata 7 ottobre, si è venuta a creare una paralisi delle sanzioni disciplinari. Ci interroghiamo – prosegue la presidente Rosati – per quanto di nostra competenza nella nostra mission di vigilare e tutelare il benessere animale, se il Ministero della Salute, poiché i giudici della Consulta hanno sancito l’illegittimità Costituzionale della norma, datata 1946, proprio nella parte in cui si prevede la nomina di due componenti designati dal Ministero della Salute che sceglie i “giudici” tra i suoi funzionari, non ritenga di dover dare delle risposte urgenti al vuoto di tutela che si è creato. Animali ed esseri umani sulla stessa barca! E se non si ritenga che la sentenza n. 215/2016 (presidente Paolo Grossi), non debba portare nel più breve tempo possibile a una riforma all’interno degli Ordini, perché il rispetto della legge corrisponda al rendere giustizia agli esseri senzienti vittime di abusi e maltrattamenti“.


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