In autunno le foglie degli alberi si tingono di sfumature rosse, arancioni e gialle, le giornate si accorciano, le temperature si abbassano e gli animali vanno in letargo. Immaginiamo il grande e possente orso bruno, che si rintana in attesa della primavera. O le piccole tartarughe di terra, che attendono giornate più miti, protette da uno strato di terra. Il letargo si presenta come un lungo sonno che entra in gioco con l’istinto di sopravvivenza. Ma il sonno non è l’unico fattore del letargo e quelli che siamo soliti pensare non sono gli unici animali che vanno in letargo.
I letarghi più lunghi
Siamo soliti pensare al letargo come un lungo sonno che dura dai primi freddi autunnali ai primi caldi primaverili. Ma chi sono i più dormiglioni? Per la marmotta dell’Alaska e lo scoiattolo artico il letargo dura tra gli otto ed i nove mesi. E come biasimarli d’altronde, si trovano in uno dei posti più freddi del pianeta. Ma anche le marmotte delle nostre Alpi non sono tanto da meno. Il loro riposo invernale può arrivare fino a sei mesi, pensare che già a Settembre iniziano a preparare le proprie tane.
Roditori
Sappiamo che tra i più grandi “dormiglioni” vi sono diversi roditori. Tra di essi uno dei più famosi è il ghiro. Ma a rendere il ghiro tra gli animali che vanno in letargo più famosi non è solo il lungo sonno (che può durare anche sette mesi), ma anche il particolare suono che esso emette durante il periodo di “ibernazione”, molto simile al nostro russare. Gli scoiattoli, invece, non cadono in un vero e proprio letargo. Siamo soliti immaginare questi piccoli e simpatici roditori intenti a fare provviste per tutta l’estate. Nonostante passano gran parte dell’inverno a dormire nelle proprie tane, si svegliano di tanto in tanto per mangiare le provviste accumulate e, se il tempo è sufficientemente mite, si avventurano fuori anche nelle giornate invernali. Gli scoiattoli quindi non vanno in letargo, anche se spesso si pensa di si.
Orsi
Gli orsi sono probabilmente la prima specie animale che ci viene in mente quando parliamo di letargo. Nonostante ciò non si avvicina nemmeno lontanamente ai lunghi sonni di ghiri e marmotte. Gli orsi delle nostre montagne (Alpi ed Appennini) dormono appena 2-3 mesi l’anno.
Rettili
Non sono solamente i mammiferi ad andare in letargo in inverno, ma anche rettili ed insetti. Le più famose sono senza dubbio le tartarughe di terra, che passano la maggior parte dell’inverno sotto terra o chiuse dentro il proprio guscio. Talvolta si svegliano, se le temperature sono favorevoli, ma rimangono sonnecchianti e digiune fino all’arrivo della primavera. Ma le tartarughe non sono le uniche, anche le lucertole e gli altri rettili cadono in letargo d’inverno.
Insetti
Anche gli insetti vanno in letargo, come formiche, api, vespe, calabroni, coccinelle. Ma quello di questi insetti non è un vero letargo, sotto il freddo, la neve ed il gelo, dentro formicai ed alveari la vita è in pieno fermento. Non escono ad affrontare le rigide temperature invernale, rimangono chiuse al calduccio, ma la vita all’interno di queste incredibili costruzioni continua, strette l’una con l’altra. Gli insetti che non vanno in letargo, invece, non sopravvivono all’inverno. Per loro l’arrivo del freddo corrisponde a morte certa e per garantire la continuazione della specie, esse depongono le uova che si schiuderanno poi in inverno.
Estivazione
Gli animali non vanno in letargo solamente d’inverno, ma anche d’estate. In alcune regioni del mondo accade una sorta di letargo al contrario. Le particolari condizioni climatiche richiedono di correre ai ripari per evitare l’estinzione. È per questa ragione, per esempio, che se il fiume va in secca, i coccodrilli cadono in letargo, sprofondando nel fango, lasciando emergere solamente il muso per respirare, fin quando l’acqua non torna.