Vi sarà capitato di sentire parlare ultimamente della temutissima cimice asiatica, che sta devastando le coltivazioni delle regioni del Nord Italia. E, forse, vi sarà anche capitato di sentir parlare della soluzione per combatterle. Legioni di vespe samurai sono, infatti, state assoldate per combattere le cimici. Una guerra all’ultimo sangue, combattuta sui campi coltivati di diverse regioni italiane, chi la scamperà?
Il problema della cimice asiatica
La cimice asiatica, anche conosciuta con il nome di cimice bruna marmorata, è una specie di origine asiatica presente sul territorio italiano dal 2012.
Le cimici si nutrono di frutti e causano gravi danni alle piante e ai frutti stessi, malformazioni, alterazioni della polpa, aborto dei semi.
Questo insetto ha creato seri danni alle coltivazioni, soprattutto di molte regioni del Nord Italia. Le produzioni agricole maggiormente colpite sono quelle di fine primavera e inizio estate.
Gli alberi da frutto come il melo, il pero, il pesco, il nettarino, il ciliegio, il kaki, il kiwi, il nocciolo, sono quelli maggiormente danneggiati dalla cimice asiatica. Ma gli alberi da frutto non sono gli unici ad essere danneggiati dalla presenza massiccia di questa specie sul territorio.
Ingenti danni sono stati riscontrati anche su fave, piselli, soia, pomodori, peperoni, mais, girasoli.
Secondo coldiretti la cimice asiatica è stata, da sola, capace di creare danni per 740 milioni di euro, ed ha interessato 48 mila piccole e grandi aziende agricole, solamente lo scorso anno.
La soluzione
Sono ormai diversi anni che le regioni del Nord Italia devono vedersela con la cimice asiatica ad ogni inizio stagione. Ma ora sembra essere arrivata finalmente la soluzione.
L’insetto alieno non è presente sul territorio europeo, o per lo meno non lo era fino ad alcuni anni fa, fino a quando non è arrivato qui chissà come e ha deciso di insediarsi in Nord Italia.
Ma qui, lontano dal suo territorio d’origine non ha nemici naturali. E allora perché non portarglieli? È arrivata questa specie asiatica e nessuno sa come contrastarla. Perché non portarne un’altra di specie aliena, allora? Il suo nemico naturale per essere precisi: la vespa samurai.
Gli agricoltori hanno deciso di schierare la vespa samurai per contrastare la temutissima cimice asiatica e sono pronti ad iniziare la battaglia, ricevuta la firma del decreto di autorizzazione del ministero dell’ambiente.
La vespa samurai
Nonostante il nome aggressivo, la vespa samurai non è pericolosa per l’uomo, né per nessun’altra specie di impollinatori presenti sul territorio italiano. E non fanno davvero paura, sono minuscole, grandi appena un paio di millimetri, ma sono letali per la cimice asiatica.
“È un antagonista naturale della cimice asiatica. Si nutre di polline, acqua, miele. Non attacca farfalle, coleotteri o insetti vari, e nemmeno tutte le cimici. Ma ha una preferenza per quella asiatica”.
In realtà non uccide le cimici di per sé, ma depone le uova in quelle delle cimici asiatiche, riducendo la popolazione di quest’ultime drasticamente.
Prima di scegliere di schierare le vespe samurai contro le cimici asiatiche ci sono voluti mesi e mesi di studi, ma gli esperti, oggi, rassicurano, non ci saranno problemi per nessun’altra specie.
Cimice asiatica contro vespe samurai in nord Italia
Sono sei le regioni italiani in cui si è scelto di schierare le vespe samurai per contrastare l’inesorabile avanzata delle cimici asiatiche: Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, per un totale di 712 diverse località.
In Trentino, ad esempio, ci sono 12 mila femmine pronte a “combattere”, mentre l’Emilia Romagna conta un esercito di ben 65 mila esemplari.
Tubi di cartone biodegradabile con all’interno le piccolissime vespe samurai (100 femmine e 10 maschi) verranno piazzate nei luoghi prescelti. Si tratta di frutteti nei quali sono già state individuate uova di cimici asiatiche.
Dopodiché bisognerà aspettare che la natura faccia il proprio corso, ma gli esperti non sanno dire con esattezza quanto tempo ci vorrà.