Gli animali svolgono da sempre numerose attività al fianco degli esseri umani, dalle più nobili a quelle meno, dalle più semplici a quelle più complesse. Sfortunatamente la guerra esiste, così come esistono gli animali soldato, impiegati in vari scopi durante i conflitti. Ecco alcune storie che ci faranno riflettere. Storie che non vorremmo sentire e storie, tutto sommato, a lieto fine.
L’esercito silenzioso degli animali soldato della Grande Guerra
Gli animali vengono utilizzati da sempre, sin dalle battaglie dell’antichità. In tempi moderni gli animali hanno combattuto al fianco degli esseri umani nel corso della Grande Guerra (1914-1918).
Gli eserciti di tutti i fronti hanno utilizzato diversi animali soldato. La storica Serenella Ferrari ha raccontato quella battaglia silenziosa: “Sedici milioni di soldati a quattro zampe andati in guerra e morti con i loro commilitoni umani.
Di questi quasi undici milioni di equini, centomila cani e senza contare i bovini e i gatti. A questi bisogna aggiungere duecentomila piccioni viaggiatori, ma pure canarini e pappagallini. Questi sono i numeri che compongono un tragico bilancio che attesta la presenza, nel corso della Grande Guerra, di un vero e proprio esercito”.
Il soldato americano, Polpetta e i suoi otto cuccioli: una storia d’amore e solidarietà
Una storia più recente è quella raccontata dal Sergente Rickly, dell’esercito americano, d’istanza in Medio Oriente.
Proprio nei pressi del campo base americano, una cagnolina aveva cercato rifugio, nell’attesa per dare alla luce i propri cuccioli. I soldati l’hanno chiamata Meatball (Polpetta) e Polpetta ha dato alla luce ben otto cuccioli.
Il sergente Rickly ha raccontato che Polpetta e i suoi cuccioli sono stati tutti adottate dai soldati e che tutti andranno in America.
“La mia missione è garantire che ognuno dei cuccioli abbia una casa amorevole per sempre e prendermi cura di loro: mi hanno dato grande conforto nei momenti difficili. Credo che siano nati sotto la mia sorveglianza per un motivo”.
Animali soldato: i delfini russi e la guerra in Ucraina
Quella di polpetta e dei suoi cuccioli è una storia a lieto fine. Ma non tutte le storie sono così, soprattutto quelle che hanno luogo in una zona di guerra. La marina russa sta utilizzando i delfini nella guerra contro l’Ucraina. Secondo il ministero della Difesa britannico la marina militare russa sta utilizzando i delfini per proteggere la propria flotta nel porto di Sebastopoli, nel Mar Nero.
I mammiferi marini sono stati addestrati e possono trovare sommozzatori nemici, scovare le mine o indossare un’imbracatura sulla quale montare fotocamere o radar.
Balene e foche per l’esercito russo
L’esercito russo, tuttavia, non si starebbe limitando nell’utilizzare solamente i delfini, anche balene e foche sarebbero state arruolate dal fronte di Putin.
I delfini possono essere utilizzati nel Mar Nero, ma non nel fronte del Mar Artico. Lì sono state dispiegate balene beluga e foche. Le autorità norvegesi avevano raccontati, già anni fa, di aver avvistato alcuni animali nelle acque artiche, con indosso imbracature militari russe.
Sfortunatamente, non c’è molto che si possa fare per evitare che ciò accada. Quello che succede all’interno dei confini russi è strettamente riservato e nessuno è mai riuscito a recuperare gli animali avvistati nelle acque artiche.
Animali soldato: i leoni marini e la Marina degli Stati Uniti d’America
Se la guerra tra Russia e Ucraina non ci lascia troppo sorpresi, dovremo sapere che anche tra gli stati alleati c’è chi utilizza gli animali in guerra. Anche la Marina degli Stati Uniti d’America ha degli animali marini arruolati. In questo caso si tratta di leoni marini, addestrati a rilevare sottomarini, mine e oggetti o individui sospetti.
Nel 2003 i leoni marini americani sono stati schierati a Bahrain, nel corso dell’operazione Enduring Freedom, a seguito degli attacchi alle Torri Gemelle, dell’11 settembre 2001.
Sebbene la marina degli Stati Uniti assicura un giusto trattamento degli animali soldato, questi stanno comunque vivendo una situazione stressante. Lontani dalle loro abitudini e dalla loro quotidianità, gli animali soldato stanno combattendo una guerra che non è la loro.
Gli asini della guerra in Afganistan
Quella degli asini dell’Afganistan è un’operazione poco conosciuta. Mosca ha acquistato un centinaio di asini spagnoli e li ha portati in Afganistan. Lo scopo di tale missione era di far accoppiare gli asini iberici con le giumente del posto, per ottenere un esercito di muli con i quali solcare le impervie montagne dell’Afganistan. Non sappiamo bene quale sia stato il risultato di tale missione.
Animali soldato: come fermare questa strage silenziosa
Venire a conoscenza di come gli animali soldato vengono impiegati dai vari governi non è semplice. Nella maggior parte dei casi le operazioni sono segrete. Ancor più difficile è intervenire per evitare che ciò accada. Sfortunatamente servono a poco anche le rivolte animaliste.
Di fronte a un’operazione militare c’è davvero poco che possiamo fare. Possiamo, però, aumentare la nostra consapevolezza e quella di tutti, affinché l’indignazione salga, fino ad arrivare a tutti i governi. Perché, forse, l’unico modo per fermare questa strage silenziosa di animali soldato è fare in modo che non sia più così tanto silenziosa.