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L’elefantessa uccisa in India

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Ha fatto il giro del mondo in poco tempo la notizia dell’elefantessa uccisa da un’ananas esplosivo.  Scopriamo cos’è successo esattamente e le novità su questa notizia che ha scosso molti animi.

Il caso dell’elefantessa uccisa in India

La notizia risale agli ultimi giorni di maggio, ritrovata ancora in piedi, in un fiume, un’elefantessa incinta con la bocca dilaniata e ancora sanguinante. Ricostruendo gli eventi si è capito quello che è successo: il pachiderma aveva mangiato un frutto (inizialmente descritto come un ananas) che era però stato riempito di petardi e le aveva causato la lacerazione della bocca oltre a gravi lesioni allo stomaco e all’utero, dove stava custodendo un piccolo elefantino.

elefantessa uccisa
Molti gli omaggi degli artisti che ritraggono l’elefantessa insieme al suo piccolo

L’elefantessa era uscita dalla foresta del Silent Valley National Park, nel distretto Palakkad, in India. Si era fatta avvicinare facilmente da alcune persone che pare abbiano architettato la trappola per puro divertimento. Affamata l’elefantessa aveva gradito il frutto in dono e, una volta esploso, è corsa terrorizzata e sofferente verso un luogo fresco nella speranza di alleviare le sue sofferenze.

elefantessa uccisa
I disegni degli artisti di tutto il mondo hanno invaso il web, in particolare i social network

Mohan Krishnan, il primo dei forestali che si è recato sulla scena ha notato subito le gravi condizioni dell’animale. Nonostante l’arrivo dei soccorsi, due elefanti in cattività che avrebbero dovuto trascinarla fuori dal fiume, i tentativi di salvarla sono stati vani. Così l’elefantessa è morta, insieme al suo piccolo. Fortunatamente uno dei colpevoli, poco tempo dopo è stato prontamente arrestato e interrogato.

La verità sull’accaduto

Dopo l’interrogatorio quello che è emerso sembra cambiare un po’ le carte in tavola riguardo la storia dell’elefantessa. Infatti sembra che l’uomo arrestato non avesse intenzione di uccidere l’elefantessa. La frutta piena di esplosivi sembra infatti essere un modo un po’ rozzo che hanno inventato alcuni contadini per evitare che gli animali selvatici facciano razzie dei campi coltivati.

Attualmente così l’uomo è in stato di arresto con l’accusa di aver utilizzato queste trappole bomba, questa l’affermazione di Afp Surendra Kumar, il capo guardiano della fauna selvatica del Kerala. Non si trattava poi di un ananas ma una noce di cocco, questo il frutto utilizzato dall’uomo per tenere gli animali selvatici (sopratutto i cinghiali) lontani dalla sua piantagione di di gomma.

l'elefantessa uccisa
Non solo disegni ma anche sculture e omaggi per l’elefantessa uccisa in India

Inoltre i forestali hanno raccontato di come l’elefantessa fosse stata colpita qualche giorno prima rispetto al 25 maggio, quando è stata ritrovata. Per colpa dei gravi danni alla bocca non aveva potuto mangiare e bere per giorni e per questo è stato impossibile salvarla una volta ritrovata.

Gli artisti del mondo hanno risposto all’evento con disegni e sculture

Dopo l’accaduto sono così apparsi moltissimi disegni per ricordare l’elefantessa e il suo piccolo, morti per mano dell’uomo. Da tutto il mondo molti artisti hanno omaggiato il pachiderma ricordando come molte delle nostre scelte stiano distruggendo la natura intorno a noi. Che fosse uno scherzo crudele o un modo un po’ antiquato per allontanare gli animali selvatici, sta di fatto che ora c’è un elefante in meno nell’eterna lotta tra uomo e natura che si sta compiendo nel mondo e siamo sempre più vicini a rovinare l’ecosistema a tal punto da non poter più tornare indietro.

Per giunta anche nel caso fosse un modo per proteggersi dai cinghiali, è certo crudele ucciderli con delle esche esplosive. L’obiettivo dovrebbe essere quello di creare un’armonia tale per cui ci sia spazio per tutti e non solo per l’uomo, che senza la natura può fare davvero molto poco, anche se non se n’è ancora reso conto.


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