Per un’amante degli animali non c’è differenza se a soffrire sia un tenero cucciolo o un’animale selvatico. Ma ci sono alcune specie le cui sofferenze ci toccano più delle altre. Ci domandiamo perché tra tutte le migliaia di specie animali che esistono sul pianeta Terra noi siamo gli unici ad esserci evoluti a uno stato di coscienza. Eppure notiamo davvero tutte queste differenze? Non ci sembra un po’ di guardarci allo specchio quando ci ritroviamo di fronte a un nostro cugino primate? I primati lo sappiamo sono i nostri cugini più prossimi. Un antenato comune sigilla un indissolubile legame di sangue tra di noi. Ma mentre i primati evoluti, gli esseri umani, si accingono a raggiungere gli 8 miliardi di individui, sono moltissimi gli altri primati sull’orlo del baratro. Ogni giorno sentiamo di nuove specie sull’orlo dell’estinzione, ma quella dei primati è una vera e propria emergenza. I nostri cari cugini non se la stanno passando bene.
I numeri dell’emergenza primati
Circa un milione di specie viventi è a rischio estinzione. Di questi 28.000 fanno parte della lista rossa, per l’alto rischio in cui si trovano. Tra questi i primati sono tra le specie più colpite. Nuovi primati entrano costantemente nella lista rossa. Essi provengono soprattutto dall’Africa centrale e occidentale, dove il 40% dei primati presenti è a rischio estinzione.
Secondo l’Iucn (Unione internazionale per la conservazione della natura) di tutti i primati esistenti nel mondo, suddivisi tra Africa, Asia e America, più della metà sono a rischio estinzione.
I motivi sono sempre i soliti: riduzione degli habitat naturali, deforestazione, caccia, ma anche commercio illegale. A risentire maggiormente della deforestazione sono soprattutto il Sud America e l’Africa, che tra il 2000 e il 2010 hanno perso rispettivamente 4 e 3,4 milioni di ettari. La drastica riduzione dell’habitat naturale a portato al repentino aumento delle specie a rischio estinzione.
Inoltre, tra i motivi principali dell’emergenza estinzione dei primati vi è il commercio illegale, il quale sembra essere il terzo mercato nero al mondo dopo droga e armi.
I primati a rischio estinzione
“C’è un’emergenza nell’emergenza, perché nell’ambito della sesta estinzione di massa delle specie animali, stiamo vivendo una vera e propria crisi dei primati. Gli animali a rischio estinzione vivono solo nella fascia tropicale del Mondo, proprio dove le due maggiori cause di scomparsa si accaniscono con maggiore forza: la deforestazione sta sottraendo loro l’habitat e il commercio illegale li strappa alle popolazioni che ancora sopravvivono”, spiega Brice Lefaux, primatologo dell’associazione Europea Zoo e Acquari.
La lista dei primati a rischio estinzione è lunga. Tra le 25 specie di primati più minacciate al mondo, ben 11 vengono, appunto, dall’Africa. Tra di essi troviamo specie più conosciute come il gorilla di montagna o il lemure catta, ma anche altre sconosciute, come l’aye aye e il galagone.
Subito dopo c’è l’Asia con 9 specie, tra cui l’orango del Borneo, il gibbone di Hainan e il presbite dorato.
Infine, c’è l’America meridionale, con 5 specie fortemente minacciate, tra cui due specie di scimmie ragno.
I lemuri
Tra tutte le specie di primati a rischio ci sono i lemuri. Se ce li immaginiamo in folti gruppi a godersi la vita del Madagascar, proprio come nel cartone anonimato, ci sbagliamo di grosso.
“Oggi vivono più lemuri catta nei parchi zoologici del mondo che nelle foreste in Madagascar. Se le attività umane non invertiranno la tendenza, i parchi zoologici saranno l’unica speranza per molti altri primati”, spiega ancora Lefaux. Uno scenario inquietante e un’emergenza estinzione quella che sta colpendo tutti i nostri cugini da non sottovalutare assolutamente.