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Freedom Farm: la fattoria degli animali disabili

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Quella che stiamo andando a vedere è una fattoria davvero speciale: la Freedom Farm, la fattoria che accoglie e si prende cura degli animali disabili. Tuttavia non ci troviamo proprio dietro l’angolo, ma a Moshav Olesh, una piccola comunità agricola nel cuore d’Israele.

La nascita della Freedom Farm

Freedom Farm
Freedom Farm

La Freedom Farm, la fattoria della libertà nasce dall’idea e dall’amore di due attiviste: l’ex dirigente d’affari Adit Romano, 52 anni, e un ex esperta del settore tecnologico, Meital Ben Ari, 38 anni.

Dal loro amore per gli animali è nato un luogo che è forse, ancora, unico al mondo. Un luogo a metà strada tra una fattoria e una clinica veterinaria, dove ogni animale può sentirsi ben accetto e riscoprire una nuova vita.

Freedom Farm, tuttavia, non aiuta solo gli animali in difficoltà, ma anche i bambini, divenendo un centro educativo dove tutti trovano la vita dignitosa che meritano.

I bambini con disabilità apprezzano particolarmente la visita al rifugio”, racconta Ben Ari, una delle attiviste proprietarie della fattoria.

Il progetto è talmente interessante da aver attirato, in questo piccolo centro rurale israeliano, i media di tutto il mondo, accorsi per documentare la fattoria della libertà.

La struttura

Freedom Farm
Freedom Farm

La struttura si estende su circa due ettari e comprende verdi pascoli, stalle e un fienile. Fortunatamente le attiviste hanno trovato l’appoggio della gente del luogo, nonché dai lavoratori volontari e dal contributo di donatori in Israele e in tutto il mondo.

Mantenere la struttura richiede, infatti, costi non indifferenti, circa un milione di dollari l’anno, ma gli animali, e i loro due angeli custodi, possono contare sull’affetto delle persone che da tutto il mondo contribuiscono al progetto.

Al momento la struttura ospita circa 240 animali. Molti sono stati salvati dalla macellazione. Tanti sono stati affidati alla fattoria dagli allevatori che, data la disabilità, non potevano prendersene cura. Ma molti altri sono anche stati abbandonati, trovati e tratti in salvo.

Gli animali

Freedom Farm
Freedom Farm

Perciò ogni animale che vive e popola la Freedom Farm ha esigenze e bisogni particolari. E qui riesce a trovare tutto ciò di cui ha bisogno, amore, cure, un posto sicuro dove stare e la sicurezza che mai nella vita gli verrà fatto del male.

Ad esempio, troviamo Miri, un asinello trovato abbandonato in un fossato con una gamba rotta. Ora Miri di gambe ne ha solo tre, ma ha guadagnato una vita felice e serena all’interno della fattoria.

C’è poi Gary, una pecorella con i tutori alle zampe e Omer, una capra cieca. Infine, c’è l’ultima arrivata: Nir, una mucca di appena cinque mesi. Quando Nir è arrivata alla fattoria ha dovuto subire un’operazione per amputare una zampa e aveva, quindi, bisogno di una protesi che la sostituisse. Fortunatamente, ancora una volta, molte persone hanno dimostrato di avere un cuore grande. Dopo “crowd funding campaign”, lanciata sul web, ora Nir può tornare a camminare su tutte e quattro le zampe.

Il rifugio ha raccolto soldi per comprare l’arto artificiale grazie a una raccolta fondi lanciata su internet. Costa circa un milione di dollari l’anno mantenere la struttura, che riceve spesso contributi dai nostri sostenitori, sia d’Israele che proveniente dall’estero”, hanno spiegato le fondatrici.

Per aprire il cuore delle persone dobbiamo farle avvicinare agli animali” – Adit Romano.

È bello sapere che nel mondo esistano luoghi del genere. Ma sarebbe ancor più bello sapere che dall’esempio di uno ne nascono molti altri di luoghi del cuore, dove ogni animale possa sentirsi a casa, nonostante il destino non sia stato così clemente.


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