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Farmaci umani per gli animali, cosa dice il Decreto

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Pochi mesi fa il decreto che regolava l’utilizzo di farmaci umani per curare gli animali è diventato legge. Ma cosa dice di preciso il decreto? E cosa vuol dire? Cosa cambia ora per chi ha un’animale domestico che ha bisogno di cure?

Il decreto legge sui farmaci umani per gli animali

Il decreto è del 14 aprile 2021 ed è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 21 maggio. Esso regola l’utilizzo di farmaci umani per la cura degli animali non destinati alla produzione alimentare. Si parla quindi di animali domestici. Potremo curare il nostro micio o il nostro cane, ma non la mucca o la gallina, ad esempio.

Questa nuova legge, per molti, implica un grande cambiamento, una vera svolta nel settore veterinario.

Si tratta di una svolta principalmente per un motivo: i farmaci umani costano meno e sono facilmente reperibili in ogni farmacia.

Cosa dice il testo della legge

Il testo della legge parla chiaro. I veterinari possono prescrivere farmaci umani, a parità di principio attivo, per curare gli animali domestici.

Farmaci umani
i veterinari sono gli unici soggetti autorizzati a prescrivere il trattamento

Il decreto sottolinea che saranno proprio i veterinari gli unici soggetti autorizzati a prescrivere il trattamento. I veterinari saranno autorizzati in via esclusiva e avranno la totale responsabilità.

Uno dei commi indica anche che i farmaci umani prescritti debbano avere lo stesso principio attivo del corrispettivo pensato per le cure veterinarie.

Le scorte di farmaci umani

Ci sono anche alcune precisazioni. Una riguarda la possibilità che la prescrizione di farmaci umani agli animali domestici vada ad “intaccare” le scorte di medicinali umani. Per evitare ciò in un altro comma è riportato che “il farmaco non deve contenere sostanze antibiotiche di importanza critica per la salute umana”.

Farmaci umani
I farmaci prescritti non devono rientrare in quelli inseriti nella lista dei farmaci temporaneamente carenti

Il veterinario può comunque prendersi la responsabilità di prescrivere comunque tale farmaco, a patto che non esistano alternative e che sia di vitale importanza per l’animale.

Ancora una volta, però, ci sono delle eccezioni. Se il farmaco in questione, infatti, è inserito nella lista dei “farmaci temporaneamente carenti”, dell’Aifa, allora non si potrà prescrivere in nessun caso.

L’utilizzo dei farmaci umani è una grande conquista

Secondo molte associazioni animaliste, quella raggiunta con questa nuova legge è una grande conquista. Erano già anni, infatti, che associazioni come la Lega Antivivisezione portavano avanti campagne di sensibilizzazione sull’argomento. Lo scopo, infatti, era proprio quello di trovare una soluzione per gravare il meno possibile sull’economia familiare.

Farmaci umani
L’utilizzo dei farmaci umani gioverà notevolmente all’economia familiare

Il problema più grave di tutti, infatti, è che molte famiglie le cure del proprio animale domestico proprio non possono permettersele, soprattutto se si tratta di trattamenti particolari.

La legge sull’utilizzo dei farmaci umani specifica comunque che, anche se si potranno prescrivere farmaci umani, questi saranno comunque a carico dell’acquirente, e non godranno di detrazioni o agevolazioni.

Nonostante ciò si tratta comunque di una grande conquista. I farmaci veterinari, infatti, solitamente sono molto più costosi di quelli umani.

Nelle famiglie italiane ci sono circa 15 milioni di gatti e cani e i loro proprietari potranno risparmiare notevolmente sui costi, talvolta spropositati, del farmaco veterinario. È inoltre un’estensione al diritto alla cura anche per tutti gli animali che una famiglia non ce l’hanno e che vengono accuditi nei rifugi gestiti dalle associazioni o sovvenzionati dagli enti locali”, spiega Ilaria Innocenti, della Lav.

I dubbi dei veterinari

I veterinari, tuttavia, sono molto dubbiosi in merito alla legge. Le numerose clausole e condizioni, infatti, rischiano di renderla praticamente inesistente e totalmente inefficace.

La scelta ultima cade sempre e comunque sul veterinario, ma secondo la legge esso dovrebbe valutare se il farmaco veterinario è controindicato per qualche ragione specifica o se è più pericoloso. Dovrebbe obbligatoriamente effettuare un test di sensibilità all’animale verso il farmaco, ritardando le cure.

Insomma i dubbi sono molti. Ma una cosa che bisogna assolutamente specificare è che per nessuna ragione i padroni possono decidere di testa propria. Questa legge non vuol dire che possiamo autonomamente andare in farmacia e somministrate al nostro animale i farmaci umani che riteniamo idonei. La prescrizione veterinaria serve sempre e in ogni caso.


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