Tutti abbiamo sentito parlare dell’erba gatta, ma spesso c’è sempre molta confusione sull’argomento. Fa bene o male al nostro amico a quattro zampe? L’erba gatta ha lo stesso effetto sui piccoli felini dell’”erba” sugli umani? Proviamo insieme a trovare una risposta a ogni dubbio.
La Nepata Cataria e non solo
Innanzitutto dobbiamo dire una cosa che probabilmente vi sorprenderà: l’erba gatta non è una singola pianta, ma tante piante diverso che attraggono il gatto irresistibilmente.
La principale e la più diffusa è, comunque, la Nepeta Cataria, che fa parte della famiglia delle Lamiaceae.
Si tratta di una pianta erbacea perenne ed è della stessa famiglia alla quale appartengono le erbe aromatiche (timo, origano, melissa, maggiorana, salvia, rosmarino e menta). Tant’è vero che spesso l’erba gatta viene anche chiamata menta dei gatti. Anche l’odore ricorda molto quello della menta tradizionale e spesso potremmo rischiare di confonderla.
Altri nomi con i quali viene chiamata è gattaia, gattaria o erba gattaria.
Altre piante che spesso vengono chiamate erbe gatte sono il camedrio maro (Teucrium marum) e la Valeriana Officinalis.
Gli effetti dell’erba gatta sui gatti
Spesso si pensa che l’erba gatta sia una specie di droga (anche il nome spesso da un’idea sbagliata). Ma sono anche gli effetti che lasciano pensare che questa sia una specie di droga.
Se il gatto incontra la pianta per caso lungo il suo cammino se ne accorge subito. Ma anche se la trova nei prodotti specifici veterinari o in alcuni accessori acquistati presso i rivenditori specializzati.
Infatti, il piccolo felino ne è subito attratto, vi si avvicina, l’annusa, la mordicchia e ci strofina il muso sopra.
Gli effetti si manifestano quasi subito e possono includere:
- L’animale si sdraia a terra, sulla schiena, e inizia a rotolarsi da un lato all’altro.
- Inizia a fare profusamente le fusa.
- Il gatto ha uno scatto d’energia: corre, salta, gioca.
- Inizia a produrre miagolii inconsueti.
In alcuni casi, più rari, si possono verificare due situazioni opposte: il gatto entra in uno stato di “sedazione” momentaneo o viene assalito da uno scatto d’ira, con comportamenti aggressivi.
Perché l’erba gatta non è una droga
La durata degli effetti dell’erba gatta sui piccoli felini può variare molto e dipende da diversi fattori. Generalmente, però, i “sintomi” scompaiono nel breve periodo (10-15 minuti).
Tuttavia, nonostante gli effetti elencati prima, la gattaia non è considerata una droga. Perché? A differenza di qualsiasi droga umana, essa non crea nessuna assuefazione e dipendenza ai nostri amici felini.
Utilizzi della gattaria
L’erba gatta può essere trovata in natura dal piccolo animale domestico, ma in generale la si trova in molti prodotti acquistabili dai rivenditori specializzati.
Questa viene utilizzata per abituare l’animale alla nuova cuccia o al tiragraffi. Il gatto, infatti, potrebbe non essere interessato a utilizzare o provare il nuovo oggetto. Ma essendo attratto dall’erba gattaria esso si avvicinerà comunque all’oggetto, iniziando pian piano a mostrare interesse per esso.
Inoltre, viene utilizzata in alcune situazioni particolari, per abituare l’animale a un ambiente nuovo, per tranquillizzarlo in situazioni particolarmente stressanti o per stimolare i soggetti più pigri a fare un po’ di attività fisica.
Differenza con l’erba per gatti
Non dobbiamo, infine, confondere l’erba gatta con l’erba per gatti.
Quest’ultima viene generalmente ottenuta da semi di segale, orzo, avena o grano e viene venduta nei negozi specializzati.
I gatti la mangiano in situazioni di bisogno, per assecondare un istinto o per aiutare l’intestino a regolarsi. In natura i felini la utilizzano per digerire le parti poco digeribili delle piccole prede.
Tuttavia, anche un gatto d’appartamento (che quindi non caccia) potrebbe averne bisogno per aiutarlo a espellere boli di pelo o per aiutare il sistema digerente.