Il Coronavirus in queste ore sta facendo sempre più discutere. Sia la comunità scientifica internazionale, sia i media di tutto il mondo, e ancor più il popolo dei Social. Al punto che la stessa Oms ha dovuto diramare un comunicato in cui invitava a limitare e contrastare le fake news più eclatanti.
I virus del ceppo corona, come afferma lo stesso ministero della salute, sono molto comuni negli animali e proprio dagli animali all’uomo sarebbe partita la trasmissione di questo nuovo ceppo. Che sta mietendo vittime in Cina e ha già colpito altri paesi, scatenando subito allerte su scala mondiale.
Come sappiamo, il Coronavirus si trasmette da uomo a uomo. Inoltre i pazienti, raramente, possono essere asintomatici e quindi “portatori sani” del virus. E per quanto riguarda gli animali domestici, invece?
Il coronavirus e gli animali
Il Coronavirus che sta destando allarme in tutto mondo ha origini animali. Mentre si dibatte ancora sull’ipotesi del laboratorio da cui sarebbe “fuggito”, rimangono pochi dubbi sulle modalità del contagio.
Infatti il virus è stato trasmesso all’uomo da un animale, più probabilmente un serpente venduto nel mercato animale della città di Wuhan.
Anche i pipistrelli a quanto pare sarebbero tra gli animali più in grado di trasmettere il virus all’uomo. E anche in questo caso, ai mercati alimentari Cinesi la presenza di questi animali è abbastanza cospicua. Nulla di più facile, quindi, che il virus abbia trovato un terreno fertile su cui attecchire.
Naturalmente in tutto il mondo è scattato il collegamento fra l’alimentazione cinese (che talvolta comprende anche questo tipo di animali esotici) e la malattia. Con conseguenze drammatiche per il commercio, visto che i ristoranti cinesi, ovunque, si stanno spopolando.
In realtà il virus non può passare attraverso il cibo, e per essere contratto presuppone l’interazione prolungata fra esseri umani. Rispettivamente fra chi ha già contratto o sta incubando la malattia e chi ha gli anticorpi particolarmente deboli; i più a rischio, non a caso, sono i soggetti anziani o malati.
Situazione analoga a quando l’influenza aviaria aveva scatenato un vero e proprio panico nei confronti dei pennuti.
Il Coronavirus nel cane e nel gatto
In Italia i proprietari di animali domestici devono preoccuparsi che il loro cane o il loro gatto possa contrarre o trasmettere il virus?
Effettivamente il cane e il gatto figurano tra gli animali esposti al rischio di contrarre il Coronavirus.
Tanto è bastato per scatenare ondate di panico in Cina, dove all’emergenza virus si è unito lo sterminio di un gran numero di animali domestici, uccisi per paura che potessero infettare qualcuno.
Anche in questo caso, colpevole è una fake news; alcuni giornali avevano riportato erroneamente le parole di un medico, Li Lanjuan, secondo cui cani e gatti entrati in contatto con persone affette dal virus avrebbero dovuto trascorrere un periodo in quarantena. Sui Social, invece, si è parlato di “cani e gatti che possono diffondere il coronavirus”.… con conseguenze disastrose.
Vediamo quindi come proteggere i nostri animali domestici tutelando al tempo stesso anche la nostra salute.
Gli animali domestici NON contagiano l’uomo
Nel cane, il Coronavirus si trasmette attraverso le feci. Quindi per qualche tempo, finché l’emergenza non sarà rientrata, evitiamo che il nostro Fido entri in contatto con gli escrementi di altri cani. Se necessario, allontaniamolo distraendolo con un bocconcino o un premietto.
E’ fondamentale che il cane non lecchi e annusi le feci che trova in giro per la strada. Un’altra buona precauzione quindi è quella di raccogliere sempre gli escrementi del cane e buttarli nel primo cestino a disposizione.
Anche per i gatti l’attenzione alle feci è fondamentale. Puliamo sempre con cura la lettiera di Micio, assicurandoci che non rimangano batteri pericolosi. Inoltre, se in casa abbiamo più gatti, sarebbe opportuno fornire ciascuno di essi di una diversa lettiera per evitare che le feci possano contaminarsi a vicenda.
E, dove possibile, cerchiamo di tenere i gatti al sicuro dentro le mura domestiche, limitando l’accesso a balconi e aree aperte. Il nostro gatto sarà più al sicuro da pericoli esterni e anche la sua salute ne avrà beneficio.
Allo stesso tempo però i proprietari di animali domestici possono tirare un sospiro di sollievo. Se è vero che il cane o il gatto può contrarre il virus e quindi ammalarsi di gastroenterite, non c’è alcun modo in cui possa trasmetterlo di rimbalzo all’uomo. Infatti le cellule virali del cane e del gatto sono troppo diverse da quelle umane perché un contagio possa avere luogo.
In altre parole, dovremo preoccuparci solo che i nostri animali non si ammalino, ma non rischiamo assolutamente di essere “infettati” da loro.