I gatti sono soggetti ai calcoli esattamente come l’uomo, il cane e gli altri animali. A differenza dei cani, che solitamente soffrono di calcoli renali o delle alte vie urinarie, il gatto è più soggetto alla formazione dei calcoli nelle basse vie urinarie, vescica ed uretra.
Sintomi dei calcoli
Solitamente sono più soggetti a sviluppare i calcoli i gatti maschi, sterilizzati, di razza pura e di un’età che varia tra i 4 ed i 7 anni. Questo non esclude che anche le femmine possano contrarli, anche se più raramente, od i gatti più giovani o più anziani, non sterilizzati e non di razza. Come per l’uomo una scorretta alimentazione o l’ingerimento di acqua non potabile possono portare a lungo andare alla formazione di questa patologia. I piccoli sassolini che danno vita alla cosiddetta renella possono infilarsi nel canale urinario generando una parziale o totale ostruzione delle vie che impedisce all’urina di uscire. Nel caso in cui l’ostruzione è totale occorre una repentina corsa dal veterinario che interverrà con l’applicazione di un catetere o con altre forme più invasive se la situazione non si sblocca al più presto. Inoltre i calcoli creano una forte infiammazione che porta il gatto a sentire un gran dolore, cosa che possiamo facilmente riscontrare anche sfiorandolo appena all’altezza della pancia. Possiamo riscontrare numerosi sintomi come: sangue nell’urina, difficoltà nell’urinare e visite frequenti alla lettiera, dolori e frequenti “bidè”. Inoltre possiamo notare cambiamenti nel carattere non strettamente legati ai calcoli ma più che altro al dolore come vocalizzazioni, lamenti ed aggressività. Nel caso come detto l’ostruzione delle vie urinarie è totale occorre un intervento repentino, il gatto inizia ad essere molto dolorante e depresso già dopo le 24 ore, e dopo 3 giorni al massimo sopraggiunge la morte.
La visita
Se pensiamo che il nostro piccolo amico felino possa soffrire di calcolosi che essa sia più o meno grave è comunque bene una visita urgente dal veterinario di fiducia. Esso provvederà ad eseguire le dovute analisi del sangue ed accertamenti opportuni. Nel caso che i calcoli abbiano già raggiunto le vie urinarie, creando un’ostruzione totale, il veterinario apporrà il prima possibile un catetere e deciderà come comportarsi. Nel caso dovremmo occuparci personalmente del gatto con il catetere per alcuni giorni è bene sapere che, a differenza dell’uomo, esso non ha a disposizione alcun sacchetto, ma solo un tubicino che finisce nel vuoto. Ciò vuol dire che inconsapevolmente si perderà l’urina ovunque esso si trova, imbrattando non solo il luogo ma anche se stesso. Teniamolo quindi in una stanza chiusa, come un bagno, e ricordiamoci, non appena tutto sarà finito, di dare una bella ripulita non solo alla stanza ma anche al povero micio che sarà in condizioni disastrose. Potremmo anche dover ricorrere ad una cura antibiotica per alcuni giorni, prima di ripetere le analisi del sangue ed assicurarci che tutto sia passato.
Acqua ed alimentazione
La questione dell’acqua e dell’alimentazione non è semplice come sembrerebbe. Il gatto è un predatore ed il suo istinto gli ricorda inconsciamente che le sue prede solite contengono circa il 70/75% di acqua, contro il cibo secco che siamo soliti dargli che ne contiene solamente il 7/10%. Inoltre, sono soliti bere solamente assieme al pasto e non lontano da esso. Per evitare il sopraggiungere di questi disturbi, quindi, non è sufficiente pulire e riempire frequentemente la ciotola con dell’abbondante acqua fresca, ma anche evitare di limitare la dieta del nostro amico peloso al solo cibo secco, il quale, invece, dovrà essere intramezzato con del cibo umido. Inoltre, soprattutto se in passato il nostro gatto ha già avuto problemi alle vie urinarie dovremmo stare attenti all’acqua che gli diamo da bere, proprio come gli esseri umani anche loro hanno bisogno di acqua potabile.