In questo periodo così confuso bisogna fare molta attenzione alle notizie che arrivano dal web. Le fake news sono sempre dietro l’angolo e possono avere un impatto davvero importante anche sugli animali.
I veterinari contro le fake news
L’appello lo hanno lanciato direttamente i veterinari. Principalmente relativo all’allarmismo che gli animali domestici possano essere veicolo del virus.
Infatti, tra le varie notizie circolate sul virus Sars-Cov-2 legate al mondo animale ce c’è una che paventa l’ipotesi che gli animali da compagnia giochino un ruolo fondamentale per la trasmissione del virus, e siano quindi una via preferenziale del virus per il contagio interumano.
Ma di questa notizia l’ISS ribadisce che non vi è nessuna evidenza scientifica che giustifichi una tale affermazione. Oltre all’ISS si unisce anche l’associazione nazionale veterinari italiani (l’ANMVI) che chiede di limitare la circolazione di tali notizie evitando così di fomentarle.
L’ANMVI continua sottolineando di fare attenzione anche al flusso di commenti che si possono leggere sotto certe notizie ambigue, spesso frammentarie, imprecise e senza prove attendibili. Questi commenti spesso riescono a far preoccupare milioni di proprietari di animali aggiungendo ulteriori nozioni non documentabili e volutamente provocatorie. I proprietari spaventati si ritrovano poi a non riuscire neanche a trovare informazioni per confermare o smentire tali tesi.
Ma il problema non è solo in Italia, succede in tutto il mondo. Informazioni più specifiche riguardo la trasmissione tra animali domestici e umani dovrebbero arrivare presto. In Cina infatti si stanno osservando alcuni animali a cui è stato inoculato il virus per vedere proprio come si comporta in questi casi (i test sono fatti sopratutto su cani e gatti). Gli scienziati dei laboratori di Harbin, dove si stanno facendo questi primi test, hanno dichiarato che per il momento i padroni di animali non hanno motivi di preoccupazione.
Anche per questo Marco Melosi (presidente dell’ANMVI), sottolinea come ci si debba basare solo alle fonti ufficiali sostenute da evidenze scientifiche consolidate. “Bisogna rispettare la sensibilità dell’opinione pubblica anche per l’informazione riguardante gli animali da compagnia. – continua Melosi – Le speculazioni su ciò che non è scientificamente dimostrato rischiano di stressare un Paese già molto provato.”.
Gli animali contagiati
Alcuni di voi si chiederanno però il perché allora di notizie ufficiali di animali contagiati. In effetti alcuni casi ci sono stati, seppur molto rari, di animali contagiati dal coronavirus. Non c’è però nessuna evidenza che il virus dell’animale abbia contagiato un umano, si tratta infatti del processo opposto.
Come il caso in Olanda reso noto dall’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (Oie). In un allevamento di visoni nel North Brabant (tra l’altro una delle regioni olandesi tra le più colpite) sono stati fatti i test ad alcuni animali dopo che alcuni dipendenti hanno mostrano i sintomi del covid-19.
Altri animali contagiati allo stesso modo sono stati per esempio leoni e tigri dello zoo del Bronx di New York, ma in nessun caso si tratta del processo inverso. Per questo motivo cani e gatti di casa non devono far preoccupare i loro padroni.
Una buona pratica però, oltre ad evitare di leggere e diffondere fake news a riguardo, è quella di allontanare temporaneamente gli animali da compagnia da soggetti che presentano i sintomi del virus. Questo per evitare che gli animali si possano ammalare a loro volta.
Evitare quindi anche di baciarli, farsi leccare e condividere il cibo con loro, almeno in questo periodo.
Un altra buona pratica è pulire le zampe del cane ogni volta che si torna da una passeggiata. Ovviamente evitando prodotti aggressivi come invece suggeriva un’altra fake news che è costata gravi lesioni ad alcuni cani.