Artrosi canina (o felina): similitudini con l’uomo
Come abbiamo visto ci sono grosse affinità tra l’artrosi che affligge l’uomo e l’artrosi canina. Esattamente come nell’uomo anche nei cani nei gatti questo disturbo diventa comune quando arrivo all’età anziana o quando ci sono problemi di peso.
Quello che purtroppo ancora non abbiamo detto è che non esiste una cura. Quello che si sa per certo è che con l’età la cartilagine tende in maniera fisiologica a deteriorarsi e che questo deterioramento varia da soggetto a soggetto.
Uno stile di vita sano ovviamente diminuisce la possibilità di soffrire di questo disturbo. Nonostante questo è stato scientificamente provato che molto dipende dalla genetica, soprattutto nel cane e nel gatto.
Come si manifesta l’artrosi canina e quali sono le cause
Come abbiamo accennato nella nostra parte introduttiva l’artrosi canina non ha una causa conosciuta esattamente come l’artrosi nell’essere umano. Quello che sappiamo è che questo processo di deterioramento va a minare direttamente la funzionalità della cartilagine e le superfici ossee diventano più sensibili.
Si registra un’infiammazione locale che causa moltissimo dolore e riduce la mobilità articolare con conseguenza anche di gonfiori localizzati che poi si trasformano in veri e propri versamenti.
Anche nel cane come nell’uomo i fattori di rischio principali sono l’età avanzata, le grandi dimensioni e la genetica. In più potremmo aggiungere uno stress derivante da attività ripetitive e/o lesione dei legamenti.
Soprattutto nel cane un fattore di rischio è la storia clinica: infatti, se il nostro cane o un suo discendente a sofferto di displasia all’anca molto probabilmente sarà un ottimo candidato per l’artrosi canina. Soprattutto in questi soggetti la cattiva conformazione fisica porta all’arrivo della malattia, ma anche gli animali infetti da malattia di Lyme o nutriti in maniera impropria hanno un’alta percentuale di malessere artrosico.
Come curarla?
Abbiamo visto che è una cura vera e propria non esiste, né per il cane né per l’uomo. Quale può essere allora il rimedio utile per bloccare la progressione della malattia e ripristinare la salute delle articolazioni colpite?
I medici e i veterinari dicono che è possibile controllare in modo soddisfacente la sintomatologia andando a ricorrere a varie strategie per ridurre l’infiammazione e a sua volta i sintomi come il dolore e la rigidità articolare.
Una terapia combinata di integratori protettivi per le articolazioni che coinvolga la condroitina e la glucosamina aiuterà tantissimo i pazienti affetti da disfunzioni articolari. Queste due sostanze infatti hanno effetti positivi sia sulla funzionalità articolare che sulla riduzione dell’infiammazione e sembra che con il tempo riescano a migliorare la salute della cartilagine stessa.
Oltre agli integratori si ricorda di mantenere un regime alimentare sano ed equilibrato e fare un regolare esercizio fisico. Se inizialmente il paziente non dovesse essere capace di muoversi a causa del dolore si consiglia un percorso riabilitativo con fisioterapisti cinofili.