La FIV (Immunodeficienza felina), è una sindrome che colpisce i nostri amici pelosi e può essere paragonata al nostro virus dell’HIV. Non è trasmissibile all’uomo o ad altri animali che non siano felini ed è molto diffusa tra i gatti randagi e facilmente trasmissibile a quelli domestici che escono di casa e si ritrovano a contatto con altri felini potenzialmente infetti. È diffusa soprattutto tra i gatti maschi adulti non sterilizzati.
Come scoprire se il proprio gatto ha la FIV
I sintomi più comuni della FIV sono poco appetito, debolezza, dimagrimento, febbre e anemia. Ovviamente una sintomatologia immunodeficiente provoca un generale abbassamento delle difese immunitario e quindi ai normali sintomi possono seguire una serie di patologie non direttamente correlate con il virus stesso. Altri sintomi possono essere diarrea, stomatiti, gengiviti, ascessi e infezioni respiratorie. Una veloce visita dal veterinario può determinare la positività o meno al virus. Il test, infatti, che consiste in un prelievo del sangue, dà i propri risultati nel giro di pochi minuti.
Come comportarsi se il proprio gatto è affetto da FIV
Se il test risulta positivo sarà il veterinario stesso a spiegarci tutte le pratiche da seguire. In ogni caso la prima cosa da fare è sterilizzare il gatto, questo eviterà sia che esso se ne vada in giro seguendo i propri istinti, litigando tra l’altro con altri gatti, sia che possa infettare altri animali. I litigi, infatti, sono da evitare, in quanto le ferite si rimargineranno con molta più difficoltà, rispetto a quelle di un gatto sano, ed hanno una maggiore probabilità di infettarsi. Per quanto riguarda il rischio di infettare altri animali, questo si abbassa notevolmente grazie alla sterilizzazione. La malattia, infatti, si trasmette solo attraverso liquidi corporei. Questo vuol dire che, se si possiede più di un gatto in casa, non bisogna allarmarsi e cercare di correre ai ripari, arrivando addirittura a cercare di darli in adozione a qualcun altro. La possibilità di trasmissione, seguendo appunto tutte le accortezze necessarie, è davvero irrisoria. Anche se il gatto è abituato a stare all’aperto è il caso di cambiare le sue abitudini, cercando di tenerlo in casa il più possibile. Questo perché con un’immunodeficienza anche un banale raffreddore potrebbe risultare fatale.
Qual è l’aspettativa di vita del gatto con immunodeficienza?
L’aspettativa di vita di un gatto positivo alla FIV è di circa cinque anni. Ci sono innumerevoli fattori, però, che influiscono nella vita del nostro amico peloso affetto da questa patologia. L’aspettativa di vita è influita notevolmente anche dall’età del felino e dallo stile di vita. Un gatto sedentario e pacifico ha minore probabilità di uscire e prendersi una fatale influenza, o di ritrovarsi in una litigata durante la quale graffi e morsi lo esporrebbero a gravi rischi. Dall’altra parte un gatto abituato a vivere all’aperto difficilmente accetterà una vita all’interno delle mura domestiche. Un gatto con un carattere aggressivo sarà più esposto ad una litigata rispetto ad un altro. Molto dipende anche dalle cure del padrone. Un gatto con la FIV avrà bisogno di moltissime attenzioni. I viaggi dal veterinario saranno all’ordine del giorno. Anche un banale raffreddore richiederà una corsa alla clinica ed una tempestiva cura antibiotica. Purtroppo la situazione andrà a peggiorare, le corse dal veterinario saranno sempre più frequenti, le gengive si logoreranno e dovremmo pian piano cambiare l’alimentazione. Ci saranno alti e bassi, più di una volta nel corso della sua vita, ma con l’amore e le dovute cure potremo comunque donare al nostro amico felino una vita felice e piena, e forse allungare la sua vita contro tutte le aspettative.