Avete mai pensato di prendere in famiglia un bel segugio? Tra le sue caratteristiche principali (e non a caso lo dice anche il detto) c’è un olfatto micidiale che potrà esservi utile. Come? Intanto se vivete in campagna per stanare topolini e altri animali che cercano di entrare in casa vostra.
Olfatto da segugio
L’olfatto nel cane è una caratteristica fondamentale. Che si tratti di un segugio (razza canina di cui parleremo nello specifico più avanti) o di un cane da compagnia questa caratteristica permette al cane di distinguersi dagli altri animali.
Questo senso infatti è stato sviluppato dai nostri amici Fido in epoca preistorica ed è stato utile per cacciare per sé e per l’uomo. Oggi possiamo definirla un’attitudine che specialmente in alcune razze canine viene raffinata e rende alcuni cani più particolari di altri per attività come la caccia o la ricerca di funghi e tartufi.
Cosa garantisce questa capacità olfattiva? La conformità nasale dei nostri amici a 4 zampe, dotata internamente di una mucosa particolare che permette loro di distinguere con precisione gli odori.
Parliamo del tartufo…
No, non intendiamo il frutto del terreno tanto prelibato da diventare oro per chi lo trova. Stiamo parlando dell’estremità terminale del naso del cane. Sicuramente l’avrete notata: è scura e morbida e caratterizza il naso di qualsiasi cane.
Questa estremità fa la differenza perché è lì che i nostri amici pelosi recepiscono le informazioni che il loro olfatto gli da’ su ciò che c’è nell’ambiente circostante.
Nei segugi, ad esempio, che siano da caccia o da cerca, il tartufo è molto sviluppato. L’uomo da’ loro l’input olfattivo e il cane ricerca ciò che ha annusato intorno a sé. Questa estremità è inoltre regale un eccezionale senso termico, dinamico e tattile al cane. Questo perché il rivestimento della mucosa è provvista di numerose ghiandole sudoripare che registrano vibrazioni e asperità.
Olfatto di qualità
Quello del cane è quindi un olfatto di qualità che gli permette di seguire gli odori per chilometri e chilometri, anche attraverso la vegetazione, nell’erba e nel bosco. In pratica, il cane (in particolare il segugio) è capace di assorbire quelle sostanze chimiche che vengono rilasciate nell’aria da elementi naturali e non.
Questo assorbimento permette al cane di riconoscere gli odori tra mille altri anche a distanze considerevoli. Per stimolare questa sua percezione, il cane nel corso della sua vita odora con enfasi qualsiasi cosa si ponga sotto al suo naso. In questo modo acquisisce un vasto archivio di odori che riutilizzerà all’occorrenza per riconoscere cose o persone.
Grazie a questa loro capacità innata, i cani vengono definiti macrosmatici, ovvero percepiscono il mondo attraverso il naso come noi esseri umani lo percepiamo attraverso la vista.
Memora olfattiva
Vi parlavamo prima di “archivio di odori”. Tutto ciò che il cane annusa entra a far parte della sua memoria olfattiva. Grazie al suo olfatto, il cane può capire se una situazione è pericolosa o benigna, e può ricordare se una persona l’ha già sentita oppure no.
Gli odori per il cane sono come dati all’interno di un computer: informano il segugio di essere vicino ad un animale, ad una persona o ancora ad un particolare alimento. Questo senso dell’olfatto nasce nel segugio già dopo i primi 3 mesi di vita e si sviluppa a macchia d’olio subito dopo.
Ovviamente non tutte le razze godono della stessa memoria olfattiva. Alcune più di altre hanno un olfatto sviluppato e sono utili per la cerca o la caccia. Gli altri sono perfetti cani da compagnia che allietano le nostre case portandoci alla sera le pantofole.