Recentemente c’è gran fermento tra le associazioni animaliste e ambientaliste per alcune riforme costituzionali in atto. Si tratta di un’occasione d’oro per riuscire ad inserire gli animali nella Costituzione, affinché essi siano adeguatamente protetti e tutelati.
Le associazioni, gli animalisti e moltissimi esponenti politici, anche, fanno pressione affinché gli animali vengano considerati esseri senzienti. Al momento, infatti, la legge pone gli animali quasi allo stesso livello di un bene.
Cerchiamo di approfondire meglio, insieme, la questione.
Modifica di tre articoli costituzionali
Il tutto è partito con la proposta di modifica di tre diversi articoli costituzionali: l’articolo 9, l’articolo 14 e l’articolo 117.
Il percorso verso la modifica è già stato preso in considerazione e avviato da diversi mesi. Il tutto fa parte del “Piano Nazionale di ripresa e resilienza”. Le 80 organizzazione che formano la “Federazione italiana associazioni diritti animali e ambienti” hanno visto nel piano l’occasione d’oro per riuscire ad ottenere maggiori diritti per gli animali e per inserirli nella Costituzione come esseri senzienti.
Il nuovo governo, sostenuto dal premier Draghi, si è autoproclamato, non appena insediatosi, ambientalista e animalista. Quale migliore occasione, quindi, per riuscire a far valere i diritti dei nostri amici animali una volta per tutte?
Lettera al governo per inserire gli animali nella Costituzione
La “Federazione italiana associazioni diritti animali e ambienti” non ha perso tempo e, in una lettera aperta al governo, ha avanzato le sue richieste e ha espresso le sue motivazioni.
“Da subito abbiamo insistito perché la tutela dell’ambiente fosse esplicitamente estesa agli animali. Proprio perché si tratta di un’opportunità storica, riteniamo che già nel testo base, al quale state lavorando, l’innovazione debba assumere la forma più avanzata e quindi includere esplicitamente, “nell’interesse delle future generazioni”, anche la tutela degli ecosistemi, della biodiversità e degli animali in quanto “esseri senzienti”, secondo la nota dizione dell’art. 13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea e sul modello di altre costituzioni del Continente”.
Il consenso degli italiani
Gli italiani sembrano essere molto favorevoli alla proposta avanzata. La Leidaa (Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente) ha effettuato un’indagine demoscopica. Da tale indagine è emerso che il 91% degli italiani è favorevole all’inserimento dei temi legati alla tutela dell’ambiente, degli ecosistemi, della biodiversità e degli animali nella Costituzione.
Gli animali come esseri senzienti
Il problema sta nella dicitura “esseri senzienti”. In realtà questa mozione è stata bocciata sin da subito e non verrà mai inserita nella Costituzione. Ciò non toglie che, con buone probabilità, gli animali troveranno il loro giusto spazio nella Costituzione, per essere al meglio tutelati.
Innanzitutto occorre necessariamente fare una distinzione tra animali da compagnia, selvatici o da allevamento. Una non diversificazione rischia di avere effetti collaterali non indifferenti che interesserebbero sull’agricoltura, l’allevamento, la gestione faunistica, il turismo naturalistico, la sperimentazione scientifica.
Come potrebbero cambiare i tre articoli della Costituzione
La dicitura “esseri senzienti” non ci sarà, ma i tre articoli si accingono, comunque, ad essere modificati. In particolar modo l’articolo 9, che, nel testo base, viene così riformulato: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.
Gli animali non vengono, quindi, espressamente menzionati nel testo base. Ma ci sono in ballo diverse proposte, come il Ddl Perilli: “La Repubblica tutela l’ambiente e l’ecosistema, protegga la biodiversità e gli animali, promuove lo sviluppo sostenibile, anche nell’interesse delle future generazioni”.
Il nuovo articolo 117, invece, dovrebbe recitare: “la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e degli animali”, esplicitamente.