Il primo calore è un momento a cui molti proprietari di cani guardano con un certo nervosismo. Soprattutto se non hanno mai avuto cani in precedenza! In questo caso diventa anche il loro “primo calore” vissuto come proprietari… con tutte le incognite e le preoccupazioni del caso.
Soprattutto le donne hanno la tendenza ad assimilare il calore della cagnolina alle prime mestruazioni di una ragazzina. In realtà però, come vedremo, il calore del cane e il ciclo della donna sono completamente diversi.
Un altro errore comune che si incontra parlando di calore è l’idea che la cagnolina possa avere dei cuccioli già al primo calore. In questo caso sì che esiste un parallelo con l’uomo. Proprio come una ragazzina di dieci o undici anni non è in grado di portare avanti una gravidanza, anche una cagnolina al primo calore è ancora troppo giovane per affrontare un accoppiamento e un parto.
Purtroppo succede… ma, quasi sempre, nei “cucciolifici” dove le femmine vengono sfruttate fin dal primo calore. Un parto in età troppo giovane, però, è nocivo sia per la madre che per i cuccioli.
Quando arriva il primo calore?
Non esiste una regola fissa per tutti i cani. Il primo calore in linea di massima può presentarsi dai sei mesi al primo anno di vita. Naturalmente esistono casi anche di cagnoline andate in calore molto prima, o che hanno tardato particolarmente.
Da che cosa dipende l’arrivo del primo calore, quindi?
La taglia della cagnolina gioca un ruolo considerevole. In media, le razze piccole come chihuahua, carlini o maltesi tendono ad essere anche molto precoci. Quindi non deve stupire se una cagnolina di queste razze può avere il suo primo calore anche a quattro o cinque mesi di età.
Nelle razze piccole, poi, il primo calore potrebbe addirittura passare inosservato. Infatti la quantità di sangue che perde la cagnolina è davvero minima. Al contrario, le perdite di femmine di taglia più grossa saranno abbastanza facili da notare. Ma non preoccupatevi; non rischiate di trovarvi “laghi” di sangue in casa.
Le cagnoline di taglia grossa possono andare in calore anche dopo i nove mesi. Inoltre esiste una certa predisposizione genetica, quindi è facile che il calore si presenti nello stesso periodo in cui era capitato alla madre della nostra cucciola.
Questo perché in un branco di lupi, le femmine tendono a coordinare i calori. Solo la femmina alfa può avere cuccioli… ma, se per caso la lupa capobranco dovesse morire, un’altra femmina può prenderne il posto inducendo una montata lattea che le permetta di sfamare i lupacchiotti. Nel cane questo retaggio ancestrale è ancora presente a livello genetico.
L’estro della cagnolina
Abbiamo visto in apertura che il calore della cagnolina non è l’equivalente delle mestruazioni umane. Il ciclo mestruale si verifica quando la mucosa uterina viene espulsa dall’organismo della donna, in quanto non è avvenuta fecondazione.
Al contrario, il sanguinamento della cagnolina si verifica perché le pareti dell’utero si allargano e la conformazione fisica si altera. Questo in vista di un’ipotetica fecondazione… che, infatti, avviene dopo le perdite e non prima!
Il calore, o estro, si articola in diverse fasi. L’anaestro dura indicativamente cinque mesi, ed è il periodo in cui la cagnetta non è fertile e non può avere cuccioli. Dopodiché inizia il proestro; le parti intime della femmina si ingrossano e, dopo qualche giorno, hanno inizio le perdite di sangue. In questa fase, i maschi sono già attratti dalla femmina, che però rifiuta le loro avances a colpi di zanne.
Il periodo “fertile” immediatamente successivo può durare fino a un massimo di quaranta giorni, nei quali la femmina accetterà invece il maschio, giocherà con lui e sarà assolutamente disponibile alla monta. Tuttavia possono capitare casi in cui la femmina reagisca in maniera aggressiva per qualche tempo dopo le perdite di sangue. Ma se non sono ancora passati quaranta giorni, evitiamo di lasciare maschi e femmine incustoditi insieme. Infatti potrebbe trattarsi di un semplice cambiamento ormonale, in seguito al quale la cagnolina tornerà ad accettare il maschio… con tutte le conseguenze del caso.