A un anno dal sequestro per maltrattamenti sugli animali e vendita di carne contaminata, il “macello degli orrori” torna in attività con una nuova denominazione e gli stessi soci ad eccezione dell’ex amministratore finito sotto processo. LNDC auspica un cambiamento culturale verso il rispetto della vita.
Il macello Italcarni di Ghedi (BS) è balzato alle cronache l’anno scorso, quando fu posto sotto sequestro dalla Procura di Brescia a causa dei maltrattamenti inflitti alle mucche mentre andavano incontro alla morte e per le cariche batteriche delle carni 50 volte superiori ai valori consentiti dalla legge. In quell’occasione, finirono nel registro degli indagati sei persone tra cui due veterinari ASL e l’allora amministratore della ditta, Francesco Osio, che chiese il patteggiamento.
Il processo è ancora in corso e per fine gennaio è prevista la sentenza di primo grado. Nel frattempo però il luogo di morte ha ripreso l’attività, dopo un accurato lavoro di maquillage per tentare di scrollarsi di dosso il suo ingombrante passato. Innanzitutto un nuovo nome – A.M.D. Carni invece del tristemente famoso Italcarni – e una nuova società, che vede però sempre la presenza delle stesse persone della precedente, tra cui la moglie e la madre dell’ex amministratore ora in attesa del patteggiamento. Il tutto con il beneplacito del Comune di Ghedi, proprietario della struttura. Tutto lecito, per carità, ma colpisce che – come succede spesso in Italia in molti campi – basti un colpo di spugna e un nuovo nome per riprendere un’attività che si è macchiata di cose tanto gravi.
Lega Nazionale per la Difesa del Cane denuncia da anni le crudeltà che si celano dietro il consumo di carne, dagli allevamenti intensivi alla macellazione e il mattatoio di Ghedi non rappresentava certo un’eccezione in questo settore. Le procedure illecite contestate a Italcarni sono all’ordine del giorno in tante altre strutture analoghe in Italia e i controlli non sono mai abbastanza.
LNDC auspica e promuove un cambiamento culturale di massa che vada nella direzione del rispetto per tutte le creature viventi e senzienti, adottando un’alimentazione vegetariana/vegana capace di porre fine alle sofferenze di questi meravigliosi animali e anche più salutare per gli umani.