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L’Australia vuole sterminare due milioni di gatti entro il 2020

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Purtroppo si sente fin troppo spesso parlare di stermini di massa, talvolta per grandi eventi sportivi o culturali di risonanza mondiale, o per qualche altro motivo. Certo sentire giungere questa notizia da un paese come l’Australia lascia abbastanza sconcertati.

Gatti feral

Sterminio di gatti in Australia
Gatti Feral

L’ultimatum è stato lanciato ai gatti feral. Ma chi sono i gatti feral? Non stiamo parlando di gatti selvatici, scientificamente chiamati Felis Silvestris, i quali sono una razza molto diversa da quella interessata dal piano di sterminio. I gatti feral sono quei gatti rinselvatichiti.

Stiamo parlando del normale gatto domestico, o meglio, di quelli che una volta erano gatti domestici, abbandonati o lasciati liberi di girare e riprodursi. I gatti domestici non sterilizzati lasciati liberi hanno creato un numero di prole incredibile e non tutti sono tornati alla vita domestica. Molti sono rimasti liberi in giro per l’Australia, né domestici né selvatici, una razza che è una via di mezzo e che, a quanto pare, le autorità considerano come un pericolo.

I gatti feral, infatti, si sono reinventati cacciatori, come i cugini selvatici, cibandosi di piccole prede, come roditori, uccelli o rettili. Le autorità hanno, inoltre, comunicato che, tra le prede preferite dei feral, ci sarebbe anche una piccola specie di marsupiale presente solamente in questo continente. La caccia irrefrenabile avrebbe messo questo piccolo marsupiale alle strette, fino a portarlo sull’orlo dell’estinzione.

Per queste ragioni i gatti feral sono stati etichettati come invasive pest e condannati a morte.

Il piano di sterminio

Sterminio di gatti in Australia
I gatti feral sono considerati un pericolo

Il piano di sterminio era già stato preannunciato nel 2015, ma poi rimandato a data da destinarsi. Ora l’ultimatum giunge feroce e implacabile: due milioni di gatti feral saranno sterminati entro il 2020. A deciderlo, come detto, sono state proprio le autorità australiane, che si sono viste schierate contro le associazioni animaliste di tutto il mondo. Eppure non sembrano volerci ripensare. Il piano prevede l’utilizzo di cibo avvelenato, trappole o, addirittura, fucili.

Nelle zone più “contaminate” dai gatti feral, il piano si intensificherebbe, richiedendo l’utilizzo di elicotteri che lanceranno appetitose salsicce farcite con veleno.

Oltre al fatto che il piano di sterminio, preso così alla leggerezza dalle autorità, da i brividi già così di per sé, non si è nemmeno tenuto conto del fatto che, così facendo si mettono a rischio tutti gli animali della zona, e non solamente i gatti feral.

Chi è di troppo in Australia?

Gatti Feral
I gatti in Australia

Le autorità ritengono che i gatti feral siano un coinquilino indesiderato, una via di mezzo tra i gatti selvatici e i gatti domestici, i quali, tra l’altro, sono anch’essi di troppo sul continente australiano. Le specie domestiche di gatto, infatti, non sono native dell’Australia, ma provengono da altre parti del mondo, come l’Europa.

Ma chi ha portato questi gatti in Australia? Le navi dei colonizzatori inglesi. Le stesse persone che, nel 1700 approdarono in Australia e sterminarono le popolazione aborigene del posto. Le stesse persone che popolano il continente australiano oggi e che hanno firmato il piano di sterminio dei gatti feral. Questi coinquilini indesiderati stanno sterminando le piccole popolazioni di marsupiali selvatici nativi di quella terra, esattamente come hanno fatto gli uomini alcune centinaia di anni fa.

Chi decide, quindi, cosa sia giusto fare? Le specie cambiano, si evolvono e si estinguono. Sta davvero all’uomo fermare il corso dell’evoluzione, anche se questo meccanismo è stato avviato secoli fa dall’uomo stesso?

L’Australia, inoltre, non è nuova di questi stermini. Nel 18esimo secolo gli europei portarono nel nuovo continente una specie che lì non esisteva: i conigli. Diversi anni dopo, nel 1950, si decise di sterminarli, perché anch’essi, come i gatti feral oggi, stavano mettendo a rischio diverse specie del luogo.

L’uomo, come sempre, fa e disfa a suo piacimento, giocando a fare Dio con l’evoluzione delle altre specie viventi, immettendole in territori nuovi per poi sterminarle. Optando sempre per la soluzione più semplice e veloce, senza fermarsi a pensare quale sia la più indolore per ogni essere vivente.


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