Il test dello specchio è molto semplice, un’animale posto davanti alla propria immagine riflessa sa riconoscersi? Ciò determina il possesso o meno della facoltà di autoconsapevolezza. L’essere umano stesso non è in grado di percepire l’individuo nello specchio come se stesso fino ai 18 mesi. Ma quali animali hanno passato il test?
La storia del test dello specchio
Il test dello specchio ha inizio con Charles Darwin, il quale portò con se uno specchio, in visita ad uno Zoo. Darwin riportò alcune osservazioni riguardo alle reazioni che un Orango aveva avuto di fronte alla propria immagine riflessa, ma le espressioni facciali gli rimanevano inspiegate. Stava reagendo come se di fronte avesse un altro Orango e non se stesso o considerava lo specchio un nuovo giocattolo? Le osservazioni di Darwin furono riprese anni dopo (nel 1970) da Gordon Gallup, il quale mise in pratica il test dello specchio così come viene utilizzato oggi. Gallup ripropose il test così come aveva fatto il suo predecessore, ma questa volta scelse degli esemplari di Orango che avevano vissuto tutta la vita in natura, e non in uno Zoo. Inizialmente si dimostrarono minacciosi, non riconoscendo l’immagine nello specchio e scambiandolo per un individuo sconosciuto, ma poi iniziarono a riconoscersi, utilizzando lo specchio nella maniera più umana che esista, per controllare quelle parti del proprio corpo che altrimenti non potevano essere osservate.
Ma chi sa riconoscersi allo specchio?
Come è deducibile la maggior parte dei primati sa riconoscere la propria immagine allo specchio: esseri umani, oranghi, scimpanzé, bonobo e gorilla. Molti dei primati sottoposti al test utilizzarono lo specchio per ripulirsi a fondo la pelliccia, riuscendo a raggiungere quelle parti che ad occhio nudo non riuscivano ad osservare, un comportamento così tipicamente umano. Anche alcuni cetacei, tra cui orche e delfini, sanno riconoscersi allo specchio. Questo è stato il pensiero comune fino al 2006, solamente i primati ed i cetacei hanno consapevolezza di sé. Ed invece dal 2006 in poi la lista ha cominciato ad allungarsi, dopo che tre elefantesse sono state sottoposte al test e lo hanno passato. Una si è accorta di un grosso cerotto bianco che le era stato precedentemente attaccato sulla fronte e se lo è tolto, dimostrando di essere consapevole che l’elefante nello specchio era lei stessa. L’elefantesse, comunque, non si sono dimostrate così attente come scimpanzé ed altri primati, i quali passano anche ore a spulciarsi di fronte allo specchio.
La coscienza degli uccelli
Durante gli anni di evoluzione, gli esseri umani, i primati ed altri grandi mammiferi, hanno sviluppato la neocorteccia, regione del cervello dove si ritiene abbia sede la coscienza. Molti altri animali, tra cui gli uccelli, non hanno sviluppato la neocorteccia. È questa la ragione per cui si pensava che la lista degli animali che sanno riconoscersi allo specchio finisse qui. Ed invece nel 2008, tra la sorpresa di tutti, entrò la gazza ladra. La gazza sembra aver superato brillantemente il test a cui è stata sottoposta ed è entrata di diritto tra quegli animali che hanno coscienza di sé. Ma come è possibile senza la neocorteccia? Che gli uccelli abbiano seguito una via evolutiva alternativa per la coscienza?
Gli ultimi esemplari
Abbiamo detto quindi che primati, cetacei, elefanti e gazze sanno riconoscersi allo specchio, aggiungiamo alla lista anche i cavalli, anch’essi animali molto intelligenti. Ma sono le ultime scoperte quelle che più lasciano a bocca aperta. Nel 2016 sono state osservate alcune mante mentre rimanevano immobili a guardare la loro immagine riflessa, ma la loro coscienza non è ancora stata verificata. Ad essere entrati di diritto invece, sono i pesci pulitori. Alcuni esemplari, osservati in un acquario giapponese, hanno avuto un atteggiamento interessante nei confronti dello specchio. Così per capire se effettivamente avessero coscienza della propria immagine, sono state colorate alcune parti del loro corpo, ed i pesci scoprendo la propria immagine cambiata, hanno cercato di ripulirsi.
Uno specchio nella giungla
Il fotografo francese Xavier Hubert Brierre ha posizionato uno specchio nella foresta equatoriale del Gabon, riuscendo a catturare gli animali mentre osservavano la propria immagine riflessa. Nessun nuovo esemplare è entrato nella lista di chi ha coscienza di sé e del proprio riflesso, ma gli scatti che sono venuti fuori dall’esperimento sono sensazionali.